Cosa butti??


Ieri pomeriggio, presa da un raptus di pulizia piuttosto raro per me, ho deciso di aprire quel cassone che sta sotto il mio letto e ne ricalca le dimensioni. Da quanto non ci guardavo dentro? Anni sicuramente, anche se ho continuato a buttarci dentro cose fino all’altra settimana, a causa della mia personale attitudine al cosa-butti-?! che mi impedisce di liberarmi delle cose più inutili.

Ebbene, che cos’è saltato fuori?  Innanzitutto biglietti, di ogni genere e per ogni occasione (auguri di compleanno e di Natale, bigliettini passati sotto i banchi a scuola, cartoline e lettere, anche di persone conosciute un’estate a cui avevo promesso di scrivere e il cui nome ora non mi dice assolutamente nulla); e poi scatole (anche vuote!); ciondoli, braccialetti e collanine (quelli fatti da me o da Elisa, quelli trovati nelle uova di Pasqua e nei giornalini, quelli regalati da persone che non voglio ricordare); spartiti di quando ancora suonavo e riviste di musica (RockSound sopra a tutte, grazie al quale ho scoperto un sacco di artisti); il Lego (il castello medievale e il fortino del far west); la tombola geografica (probabilmente del babbo); regali strampalati tra i quali spicca l’orologio che prende l’elettricità dalla frutta; una collezione di diari segreti scritti solo a metà; una marea di fotografie (fortunatamente sistemate durante un altro raptus di pulizia); bloc notes e quaderni mezzi vuoti, e quelli vuoti del tutto perché troppo belli per essere usati; giochi vari (la pulce, dei dadi minuscoli, i gettoni di cartone del pog ereditati da qualcuno); i luminelli, pupazzetti fluorescenti che venivano a dormire con me quando ero piccola; mazzi di carte e doppioni di figurine; un Asterix da ricamare (quando la nonna in vacanza ha provato ad insegnarmi il puntocroce); il microscopio (della mamma?) e svariate boccettine con il frutto degli esperimenti (anche la pallina di mercurio uscita da un termometro rotto); minerali (la collezione di cui andavo tanto fiera); una scatola piena di conchiglie ed un sacchetto di sabbia danese; un sacchettino di 5, 10, 20 lire italiane; e per concludere la mia collezione di sottobicchieri e di etichette di birra.

Poi mi sono fatta coraggio e ho scelto le cose da buttare, quelle da dar via e quelle da inscatolare e portare in soffitta. Tante cose che mi aspettavo di trovare e tante di cui avevo rimosso l’esistenza, in un piccolo tour negli anni passati.

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